Sciopero scuola del 10 dicembre: la cruda realtà dei numeri

I dati ufficiali del cruscotto degli scioperi, attivato presso la Funzione Pubblica, delineano un quadro finale di adesione allo sciopero scuola del 10 dicembre che merita più di una riflessione. Ma facciamo parlare i numeri, a cominciare dalla percentuale di adesione allo sciopero pari al 6,25%.

Si tratta di una percentuale ottenuta sottraendo dai 924.592 in servizio il 10 dicembre gli 85.923 assenti per altri motivi. Sui restanti 838.669 si calcola la percentuale di adesione allo sciopero rapportandola ai 52.324 dipendenti che hanno scioperato.

Le nove sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero scuola per l’intera giornata del 10 dicembre, secondo la percentuale di rappresentatività (media degli iscritti con delega e dei voti per le RSU) registrata dall’ARAN, cumulano complessivamente il 70,48%.

1° confronto: la percentuale del 6,25% di scioperanti, a fronte del 70,48% di rappresentatività non ha bisogno di commenti.

Altra considerazione.

Le percentuali, pur se eloquenti nella crudezza delle cifre, nascondono il dato concreto in valore assoluto dei partecipanti allo sciopero scuola del 10 dicembre, 52.324 tra docenti, Ata e dirigenti scolastici.

Di nuovo il confronto ci porta ai dati ufficiali dell’ARAN, dove le nove sigle sindacali cumulano complessivamente 450.681 deleghe di iscritti.

2° confronto: i 52.324 aderenti allo sciopero scuola del 10 dicembre a fronte di 450.681 iscritti con delega a quei nove sindacati sembrano dimostrare che quasi 400mila iscritti non hanno seguito la scelta del proprio sindacato.

C’è infine uno strano dato che apre una serie di interrogativi. Ci riferiamo agli 85.923 “assenti per altri motivi”. È un dato strano, abnorme, superiore addirittura al numero del personale in sciopero.

Fonti sindacali avrebbero individuato tra quei 90mila assenti nel giorno dello sciopero scuola molti collaboratori scolastici che, con giustificazioni varie, non hanno prestato servizio (una specie di sciopero bianco senza trattenuta sullo stipendio), forse sfruttando l’occasione di un ponte lungo.  

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